Draghi, "Italia avrà il ruolo di garante da Russia e Ucraina"
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Draghi, “Italia avrà il ruolo di garante da Russia e Ucraina”

Mario Draghi

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha parlato della telefonata con Vladimir Putin avvenuta nella giornata di ieri.

Il premier Mario Draghi ha commentato la riunione telefonica avvenuta nella giornata di ieri, mercoledì 30 marzo, con il presidente russo Vladimir Putin. “Le condizioni” richieste da Putin per un cessate il fuoco “non sono mature, ma è stato aperto poi il corridoio di Mariupol che è la notizia che avete visto oggi”. Queste le parole del premier italiano alla stampa estera, in merito al colloquio con il leader del Cremlino.

Il ruolo dell’Italia, spiegato da Draghi

“Ho espresso la mia convinzione – ha inoltre commentato il premier – che per risolvere nodi cruciali serve un incontro con Zelensky che lo sta chiedendo dall’inizio. E Putin mi ha risposto che i tempi non sono maturi. Uno dei punti di Putin è che ci siano piccoli passi avanti nei negoziati”. Draghi ha inoltre dichiarato che l’Italia è stata richiesta come garante da Russia e Ucraina per l’attuazione di eventuali clausole negoziali”.

“In effetti – ha inoltre detto il premier italiano – le posizioni delle due parti si sono un po’ avvicinate. Il premier Draghi si è però detto “cauto perché c’è ancora molto scetticismo”. Il presidente del consiglio ha dichiarato, inoltre, quanto segue. “Tutti desideriamo vedere uno spiraglio di luce. Le sanzioni funzionano, alla pace si arriva se l’Ucraina si difende, altrimenti non si arriva alla pace”, ha detto Draghi. “In tutto questo ho riaffermato la disponibilità dell’Italiaalla collaborazione in modo da creare un percorso di pace “che è stata accolta e la telefonata si è conclusa con l’intenzione di mantenersi in contatto”.

Mario Draghi
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L’atteggiamento di Putin

Draghi ha inoltre parlato dell’atteggiamento del leader russo. Se Putin ha cambiato atteggiamento da quando è iniziata la guerra? La risposta è complessa. Credo di aver notato un cambiamento, ma sono cauto nell’interpretazione” di tali “segni perché la situazione è in evoluzione. Credo di aver notato un cambiamento nei toni, ma non potrei dire se sia vero, in una telefonata di 40 minuti è difficile capire”.

La questione del pagamento del gas russo in rubli

In merito alla posizione russa in merito al pagamento del gas russo, Draghi ha dichiarato quanto segue. “Le parole di Putin sono state: i contratti esistenti rimangono in vigore, le aziende europee, e ha rimarcato che è una concessione solo per loro, continueranno a pagare in euro o in dollari. La spiegazione su come si faccia a conciliare le due posizioni, dollari e pagare in rubli, è stata lunga e ho ascoltato dicendo che poi i tecnici si sarebbero messi in contatto”. Una situazione piuttosto complessa, dunque. “Quello che ho capito è che la conversione è un fatto interno alla Federazione Russa. Ora ci sono analisi in corso per capire che significa. Mi sembra non sia semplice cambiare valuta di pagamento senza violare i contratti”.

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ultimo aggiornamento: 31 Marzo 2022 14:44

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